gaie sopravvivenze

sono il mio corpo
il guscio-chiocciola, l’interno

sono la luce
che m’illumina, mi abbaglia

del vostro sguardo
sono la carne sacrificale

sono il bianco, icona sopravvivente,
gaia sembianza

sono un fermento
una promessa
un capogiro
un sussulto

sui marciapiedi mi espongo
sposa inafferrabile

sono il sommerso marino
il ventre groviglio
la muta ninfale

la gioia fioritura,
la danza-tormento
della radice

sono i drappi del corpo
le sue pieghe
la ferita velata

e il silenzio
e il canto

il grido

lo sparire

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